Il trattamento dell’insufficienza cardiaca dovrebbe basarsi su linee guida moderne, ma anche
implica che rimanga una pratica artigianale, molto correlata a diversi fattori soggettivi, inclusa l’esperienza clinica del medico e le circostanze uniche del singolo paziente. Il trattamento dei pazienti con le terapie più consone, e le varie combinazioni delle stesse, rimane un lavoro duro; è un processo collaborativo che richiede tempo e spesso comporta la discussione con i pazienti stessi per allineare i piani di trattamento ai loro specifici
bisogni e obiettivi. Al fine di affinare le strategie di trattamento, le prossime ricerche cliniche
dovranno valutare i ruoli relativi dei quattro pilastri terapeutici dell'insufficienza cardiaca (ace inibitori/sartani/ARNI, beta-bloccanti, anti-aldosteronici, SGLT2-inibitori), per poter individuare il modo con cui ciascuna classe farmacologica contribuisce ai risultati
individualmente e in combinazione. Certamente, la somministrazione di tutte e quattro le classi di farmaci in tutti i pazienti rimane un esercizio complicato e, spessissimo, impossibile. A quali dosi? dovendo decidere di somministrare una classe rispetto ad un'altra, quale privilegiare? HARD JOB!!
Applying guidelines directed medical therapy for heart failure: The cardiologist hard job
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